PIU’ MI STRESSO, PIU’ INGRASSO, MA È POSSIBILE? - Nutrigenimed

PIU’ MI STRESSO, PIU’ INGRASSO, MA È POSSIBILE?

29 Ottobre 2021

ESISTE UNA RELAZIONE TRA STRESS E AUMENTO DI PESO?

Tutti attendiamo l’estate per poter godere di ferie rigeneranti per scaricare lo stress accumulato dopo un anno di lavoro.

Ma sappiamo quanto e in che modo lo stress ha effetto sulla nostra salute?
In questo articolo parlerò dell’effetto che lo stress può avere sull’aumento di peso ma vale la pena ricordare che la maggior parte dei disturbi gastro-intestinali (gastrite, colon irritabile, stipsi) così come quelli di natura muscolo-tensiva, generalmente hanno un’origine psicosomatica, ossia originano dallo stress, dalla tensione, dalla difficoltà a lasciarsi scivolare addosso tutto ciò che “può far male”.
Dalla “testa”, il disturbo, si canalizza verso una parte del corpo particolarmente sensibile e suscettibile ed ecco che si manifestano i sintomi:

• Bruciore, mal di stomaco e crampi addominali,
• Gonfiori gastrici, intestinali, stipsi o diarrea
• mal di testa e dolori muscolari,
• stanchezza generale,
• insonnia, bruxismo e cervicalgie,
• Ansia, agitazione, tachicardia,
• Depressione e attacchi di panico.

Chi si è appena rivisto in questi disturbi deve sapere che quasi 9 italiani su 10 soffrono degli stessi sintomi. Insomma siamo un popolo di STRESSATI!

Secondo una indagine effettuata da Assosalute i disturbi da stress sono molto diffusi e sono in ulteriore crescita perché allo stress quotidiano per la gestione del lavoro, della famiglia, delle scadenze economiche, ecc…, si aggiunge anche il TECNOSTRESS (si definisce “tecnostressata” una persona che sta al computer più di 4 ore al giorno, fa più di 20 telefonate e manda più di 20 sms
o messaggi via WhatsApp” – cit. Piero Barbanti, direttore dell’Unità per la Cura e la Ricerca su Cefalee e Dolore, IRCCS San Raffaele di Roma.)

Recenti studi hanno dimostrato che stressarsi ha effetti negativi anche sul peso in quanto ne favorisce l’aumento. Come è possibile tutto questo?

Secondo una ricerca della Georgetown University di Washington, lo stress non solo può indurre a mangiare di più, ma fa anche assimilare di più quello che mangiamo a causa della produzione di un ormone capace di permettere l’accumulo di maggiori quantità di grasso nelle cellule del tessuto adiposo viscerale.
Questo ormone si chiama NeuroPeptide (NPY) e fa si che venga accumulato grasso proprio nel punto più pericoloso per la salute ossia nel girovita. L’accumulo di grasso nella zona viscerale, conferisce la famosa forma a mela (obesità centrale o androide) che è legata all’aumento del rischio di insorgenza di problematiche come l’ipertensione, il diabete, le malattie coronariche e cardiovascolari, le malattie infiammatorie croniche, ecc..
Il meccanismo d’azione del NPY è complesso ma, cercando di semplificare, possiamo dire che esso agisce a livello dei nervi periferici che innervano il tessuto adiposo. Lo stress attiva questi nervi, essi rilasciano il NPY il quale stimola l’accumulo di grasso.

Questo effetto diventa ancora più marcato quando, proprio perché si è sotto stress, si è presi da fame nervosa e si mangia di più. Se si mangiano il doppio delle calorie a causa dello stress, il corrispondente aumento di peso non sarà di due volte, ma di quattro volte tanto.

In sostanza, si mangia il doppio e si assimila il doppio del doppio!

Quindi il primo passo importante, in questo caso, è imparare a gestire la fame nervosa.

Come si fa a bloccare il circolo vizioso?
Intanto bisogna prendere consapevolezza delle cause di stress e cercare delle strategie alternative per evitare che esso prenda il sopravvento, magari facendo rilassamento/yoga/pilates/meditazione, ecc… oppure ci si può aiutare con delle piante ad azione calmante, per esempio tiglio , melissa , angelica, passiflora , camomilla.
Per quanto riguarda il controllo della fame nervosa, invece, bisognerebbe evitare abbuffarsi e, per contro, consumare alimenti voluminosi che diano subito distensione gastrica la quale aumenta velocemente il senso di sazietà. Risulta utile anche distogliere l’attenzione dal cibo convogliandola verso pratiche che consentano di migliorare lo stato di salute come per esempio fare delle
passeggiate, andare in bicicletta o svolgere altre forme di attività fisica, che consentono di “allontanarsi” dalle tentazioni e al contempo di bruciare calorie invece che di accumularle.
Il consiglio ideale è, comunque, quello di affidarsi a professionisti che vi potranno aiutare a gestire al meglio la situazione.

 

A cura della Dott.ssa Mary Nicastro- Biologa Nutrizionista